Il cheratocono (letteralmente cornea a forma di cono) è una patologia che colpisce la cornea con andamento progressivo più o meno rapidamente ingravescente, a causa della quale variano gli usuali assi di curvatura corneali.

Cheratocono

Nelle fasi più avanzate la cornea diventa un cono irregolare con assottigliamento dello stroma, che costituisce il 90% del suo spessore, e conseguente protrusione del suo apice.
Non è ancora ben nota l’esatta età di comparsa del cheratocono.
Di solito le principali manifestazioni legate all’astigmatismo che ne consegue si appalesano intorno alla pubertà. E’ invece noto che un peggioramento della patologia può aver luogo circa fino a 40 anni. Dopo i 40 anni, di solito, si assiste a una stabilizzazione del quadro.
Una delle più moderne indagini strumentali impiegate nello screening e nella diagnosi del cheratocono è la topografia corneale.

Quest’esame consente di ottenere una vera e propria mappa della cornea con una descrizione quantitativa delle caratteristiche delle superfici anteriori e posteriori. La maggior parte dei casi di cheratocono è bilaterale, ma con progressione asimmetrica. All’esordio occhio non affetto può avere un astigmatismo trascurabile e buona acuità visiva, ma nel 50% dei casi svilupperà anch’esso un cheratocono manifesto entro 16 anni.Le fasi iniziali di cheratocono frusto posso essere diagnosticate solo con l’ausilio della topografia.

Un segno caratteristico è il riscontro di astigmatismo miopico che progredendo presenta assi irregolari ed è di difficile correzione con gli occhiali, nei soggetti giovani un buon espediente può essere l’applicazione di lenti a contatto rigide.
Un trattamento parachirurgico utile è il crosslinking atto a bloccare l’evoluzione della malattia , è una procedura con scarsi effetti collaterali che grazie alla riboflavina e a una particolare luce irrigidisce la struttura corneale. Vi sono diverse tipologie di trattamento da poter usare anche in base allo spessore corneale residuo all’apice del cono.